Tu chiamale se vuoi Pari opportunità

Pubblicato da Cappellaio | Etichette: , , | Posted On martedì 24 agosto 2010 at 18:19

Donne e politica sono indubbiamente uno degli accostamenti più discussi della nuova era politica. Ormai passate di moda le battute su donne e motori piuttosto che su donne e pallone. Il binomio è però usato in maniera decisamente dispregiativa. Mi spiego meglio.
Mi sembra che negli ultimi anni sia sempre più vivo un tentativo di cancellare la donna dalla vita pubblica per poter ottenere una tribuna politica di soli uomini. La presenza femminile, salvo alcuni casi, viene spesso stigmatizzata ed utilizzata come cavia per giustificare le gesta errabonde dei dirigenti politici italiani. Tutto ciò puzza molto di volgare e ignorante.
La vicenda della Tulliani e dei ricatti ricevuti da Gaucci, così come il caso di Veronica Lario, della Carfagna, di Noemi e della D'Addario. Per i giornali più forcaioli e stereotipati degli ultimi anni (La Repubblica e Il Giornale), l'ideale della donna cortigiana che corrompe e rovina è diventato una tristissima costante. Ed i personaggi che li accompagnano rappresenterebbero inevitabilmente le vittime il cui unico errore sarebbe stato quello di essersi innamorati/fatti condizionare da una donna. Quella sbagliata.
E tutto ciò salvo le eccezioni di qualche giornalista libero (ad esempio Laura Eduati su Liberazione) unisce tanto l'inchiostro di destra quanto quello di sinistra. Cosicchè il gioco della mignottocrazia giustificato dell'idea di base malsana di ricacciare le donne in un angolo giocando sullo sputtanamento del privato dei politici non ha nè arte nè parte. Senza fissa dimora. Tutti lo possono rivendicare a quanto pare.

La gazzetta ladra

Pubblicato da Cappellaio | Etichette: | Posted On lunedì 23 agosto 2010 at 08:28

Sostengo da tempo che la Gazzetta dello sport sia diventata un giornale fottutamente interista. Ma del tipo che non lo si può proprio prendere in mano. Circa 3 anni fa hanno deciso di farlo diventare un tabloid. Nel formato ridotto e nel contenuto. Nel senso che ci trovi ormai il titolone a nove colonne legato al gossip (ecclatante quello relativo a Vale Rossi e la Canalis nudi in spiaggia..), le news dal mondo degne di maggiore nota (bah, chi lo stabilisce poi..) e poi una particolarità del tutto nostrana, che poi è la cosa che più mi fa più specie per un quotidiano. Ossia il fatto di evidenziare in giallo le frasi più significative degli articoli. Come se fosse un libro di storia, sì.
Rifacendomi alla prima riga di questo pezzo però, la mia indignazione verso questo quotidiano ha trovato il suo apice sabato. Mentre seguivo gli aggiornamenti live della finale di supercoppa Inter-Roma sul sito gazzetta.it è successo che hanno gufato il goal di Pandev. Leggasi 37' e poi 41'. Più tirata di questa..

Ibra è già del Milan

Pubblicato da Cappellaio | Etichette: , | Posted On domenica 22 agosto 2010 at 13:13

Sarà il sogno di una notte di mezza estate. Boh. Sarà l'eccessivo caldo di questa seconda parte torrida di agosto. Sarà che sono convinto che alla fine Ibra quest'anno sarà girato in prestito al Milan. Per diversi motivi. Innanzitutto tutte e tre le parti in questione vogliono che si concluda in questo modo la vicenda. Ibra guadagna circa 11 milioni netti all'anno, di cui il Milan gliene pagherebbe circa la metà. La sua dipartita per il Barcellona comporterebbe in primis un risparmio sul monte ingaggi e in secundis molte meno rogne nello spogliatoio, dove lo svedese è ormai messo all'angolo dall'arrivo di Villa. Guardiola non lo vede proprio nel gioco blaugrana e cicciobello Raiola farà gioco forza per fare arrivare ai ferri corti Ibra e la dirigenza blaugrana nell'ultima settimana di mercato. Dall'altra parte, il Milan (Allegri in primis) non vede l'ora di poterlo schierare accanto a Pato in un tridente con Dinho che, a regime, farebbe invidia a qualsiasi squadra sulla faccia della terra. Poi ovviamente le squadre s'hanno da provà sul campo e le alchimie del calciomercato spesso vengono rivoluzionate dai verdetti impietosi del pallone (vedi lo stesso Ibra lo scorso anno al Barca). La terza parte coinvolge proprio Ibra, che tornerebbe volentieri a Milano per provare a fare uno sgarro ai suoi ex compagni dell'altra sponda (cosa che già tentò Ronaldo 3 anni fa con esito decisamente negativo..). Tutto ciò garberebbe pure a cicciobello Raiola, che potrebbe tornare a frequentare assiduamente l'Hollywood e gli altri locali della movida milanese. E poi l'ultimo aspetto. Da non sottovalutare. Con ogni probabilità a fine anno, o al massimo in primavera, si tornerà alle urne. Voi direte: che cazzo c'entra? Ebbene, è stato stimato che alle scorse europee la cessione di Kakà abbia fatto perdere a Berlusconi circa un 3% di voti. I classici elettori che se ne strafottono della politica e giudicano l'appiglio del presidente-premier solo in base alla campagna acquisti. Ecco, in un periodo di magra di consensi per il Pdl a causa della fuoriuscita dei dissidenti finiani dal partito, l'idea di arrabattarsi un pò di voti con un colpo di mercato ad effetto è sicuramente balenata nella mente torbida di Berlusconi, che da amante della scena e dell'effetto teatrale quale è, annuncerà Ibra il 31 agosto. Allo scadere delle danze.

ps1: stasera Berlusconi al trofeo dedicato al padre dirà che Ibra è impossibile o quasi che arrivi a Milano per via del suo stipendio faraonico. Il 31 agosto dirà invece che si è voluto dimezzare lo stipendio per giocare nel Milan.
ps2: è un azzardo scrivere un articolo così sfacciato a 10 giorni dalla fine del calciomercato. Se non va in porto l'operazione prometto che non scriverò più di calcio su queste pagine.

Ostia Donostia!

Pubblicato da Cappellaio | Etichette: | Posted On venerdì 20 agosto 2010 at 11:12

Una gamba qua, una gamba là, gonfia di vino
quattro pensionati mezzo avvelenati al tavolino

li troverai là, col tempo che fa, estate e inverno

a stracannare a stramaledire le donne, il tempo ed il governo.

L'affresco deandreiano è molto azzeccato per descrivere pure gli Euskadi. Con i loro vecchi borghi portuali affacciati sulla Biscaglia e sulla Guipuzcoa. San Sebastian o Armintza che sia. Cartoline che ti rimangono impresse e che riecheggiano ascoltando il faber. Gente molto orgogliosa delle proprie radici ma allo stesso tempo aperta alle nuove culture, purchè non si sovrappongano alla loro. Basco nero, baffi, foulard rosso, pintxos e balli popolari nella valle dell'Ebro. Un orgoglio talmente grande che li porta a pubblicare il loro quotidiano nella sola lingua basca (incomprensibile ma splendidamente corrosiva). Se in albergo trovi la Padania, oltre a El diario vasco, mica ti devi sorprendere. Qui da noi gli ultras leghisti li ammirano tutti i baschi, ma questi probabilmente non sanno della forte matrice di sinistra che c'è in loro. Diciamo che vorrebbbero probabilmente raggiungere il loro stesso traguardo ma stando su due basi prospettiche diverse. Non esiste la concezione del federalismo fiscale come condicio sine qua non. Due sole note di costume negative: troppi dossi sulle strade e cena ad orari troppo anticipati rispetto al resto della Spagna (almeno dirlo prima minchia..)

Cepu (leggasi C'è posta) per te

Pubblicato da Cappellaio | Etichette: , , | Posted On domenica 8 agosto 2010 at 19:39

Veramente comica questa scelta di Berlusconi. Lui che si presenta sempre come l'innovatore, come quello che diffonde e sparge nuove mode per lo stivale italico, il re indiscusso della comunicazione. E ora cheffà? Si affida ad un programma stilato a puntino dal rettore di un'università telematica ecampus (console di San Marino e già utilizzatore in passato del volto di Di Pietro per pubblicizzare i suoi corsi, per dire..) che lo dovrebbe consegnare agli italiani in una forma di comunicazione porta a porta. Un tet a tet quotidiano per sbatterci il premier fin dentro alle nostre viscere. Cioè, immaginate una classica scena di un telefilm americano. Passa il postino, ti lancia il giornale fuori dalla porta di casa e, oltre ad esserci il nostro amato Resto del Carlino o il Tulipano di Brindisi di turno, trovi anche un voucher. Codesto riporta il faccione di Berlusconi che ti dà un consiglio per vivere meglio la giornata, magari con l'oroscopo del tuo segno zodiacale, e una poesia personalizzata scritta da Bondi. Poi magari, se la notte l'hai passata insonne, oppure se non riesci ad aggiornare il tuo appuntamento quotidiano col bagno, stai sicuro che lo stimolo ti torna senza ricorrere al guttalax. Perchè la comunicazione vince sempre sulla stitichezza.

Il granaio brucia

Pubblicato da Cappellaio | Etichette: , , , , , | Posted On sabato 7 agosto 2010 at 13:06

Capitolo riformatorio. La feroce instabilità della politica italiana dell'ultimo mese ha comportato effetti collaterali inspettati, desiderati o indesiderati, ma senz'altro dissipativi. Gli animali che nella fattoria dell'amore del Pdl mal sopportavano di stare in un ambiente con un pater familias scomodo hanno provato a fare la rivoluzione. Il problema è che quello che voleva diventare il Simon Bolivar della destra italiana, il brutto anatroccolo per eccellenza, ha ceduto alle avances della nuova fattoria vicina appena costruita causando un'inasprimento delle condizioni che il pater familias imporrà al paese per continuare a governare. Con la controindicazione delle urne immediate in cui si riproporrebbe una sua vittoria. In altre parole, il fallimento della rivoluzione liberale di Berlusconi ha provocato il trionfo del populismo, mediatico e non, dal quale sembra non usciremo più. A proposito della fattoria di nuova costruzione, questa comprende in generale i senza fissa dimora, serpi che strisciano verso direzioni che cambiano quotidianamente. Il casolare di memoria primarepubblicana pare proprio essere un abbaglio. Un qualcosa che viene proposto al grande pubblico come un'assoluta novità sulla scena italiana, ma che invece è pregna di stantìo, un terreno minato e poco praticabile per entrambi gli schieramenti classici che si oppongono nel classico sistema bipolare italiano, ossia centrodx e centrosx. Una destra che si accorge di essere moderata e che cerca una casa al centro, dove viene accolta in una dimora che per sua composizione interna pare più un CPT o una roulotte senza traino. Vista e considerata l'assenza di cemento.
Ma che conseguenze per il paese? Molti pensano che il Cesare de noantri sia al capolinea. Molti pensano a come sostituirlo. E pensano ad una società , non so come definirla, Marchionnecentrica o Tremontidipendente, inebriata di capitalismo coatto e di iperliberismo.
Lo scenario che, ad esempio, la dirigenza piddina si augura prevede che si seggano ad un tavolo pentagonale i seguenti convitati: Fiat - De Benedetti - Fini - Tremonti - Pd. Una sorta di governo tecnico a responsabilità nazionale assolutamente impraticabile ed in cui, ovviamente, non viene trovato spazio per chi sta a sinistra (ma nemmeno per chi sta in Parlamento, vedi Lega e Idv). Dal canto suo la sinistra italiana non può far altro che sperare che le elezioni avvengano più verso il 2013 che verso il 2011. Poichè il tempo per farsi sentire e per convincere un'elettorato frustrato non può essere poco. E su questo sia Vendola che Chiamparino devono forzare la mano ed attivarsi sin da subito.